Fuorinovecento è il nuovo percorso di visita guidata in città progettato da Ad Artem.
Si tratta di un itinerario a piedi che si inserisce nel progetto ScopriMI: percorsi monografici o incentrati su precisi periodi storici che permettono a scuole di ogni ordine e grado e gruppi di adulti di soffermarsi sulla stratificazione che spesso caratterizza le architetture milanesi, scoprire posti nascosti e imparare en plein air.
«Tutto si muove, tutto corre, tutto volge rapido». Questa frase, contenuta nel manifesto del Futurismo - primo e unico movimento d’avanguardia italiano - potrebbe descrivere quello spirito laborioso ed efficiente che, ancora oggi, anima la città di Milano e che l’ha portata, nel corso dei secoli, a trasformarsi continuamente. Trasformazioni che hanno lasciato indelebili testimonianze sull’assetto e l’aspetto della città.
«Milano è un libro dalle pagine di marmo» commenta Laura Ferrara, operatrice didattica e guida turistica di Ad Artem, che ha progettato Fuorinovecento. Il nuovo percorso di visita si costituisce di due itinerari tra i quali è possibile scegliere che rappresentano l’evoluzione del già esistente percorso di visita proposta da Ad Artem Milano nel Novecento.
“Dal Futurismo agli anni venti” e “Dal Fascismo al dopoguerra”: questi i due itinerari del progetto Fuorinovecento che portano i visitatori alla scoperta della Milano del XX Secolo attraverso i suoi luoghi più rappresentativi.
Da Piazza Duomo a Piazza San Babila, da Piazza San Sepolcro a Piazza Affari: gli itinerari sono pensati per stimolare un’osservazione attiva e riconoscere le testimonianze storiche del Novecento.
«Quando si cammina per il centro storico di Milano capita di imbattersi in palazzi in chiaro stile Liberty» commenta Ferrara «ma ecco che, in mezzo a essi, una discontinuità: un palazzo di architettura contemporanea testimonia che lì, molto probabilmente, negli anni Quaranta del Novecento, era caduta una bomba.»
Ma le testimonianze del periodo novecentesco a Milano, sono molte. Camminando per la centralissima via Giuseppe Mengoni (che costeggia la Galleria Vittorio Emanuele II, dove sorge il Camparino in Galleria, il bar dei Futuristi) si incontra la pietra di inciampo dedicata a Otto Popper, fulgida traccia delle leggi razziali che scossero Milano e l’Italia nel 1938. Spostandosi, invece, a Piazza San Sepolcro, quella che Leonardo da Vinci definì “il vero centro di Milano” è impossibile non notare la ex Torre Littoria di Piero Portaluppi, sotto la cui ombra si riunirono i primi fasci di combattimento, non per altro definiti ‘sansepolcristi’.
Il progetto Fuorinovecento è un’esclusiva Ad Artem: contattaci per richiedere le disponibilità e prenotare la tua visita.